UNA GITA A ROMA


FORO ROMANO

15.03.2009 22:34

La valle su cui è stato costruito il  Foro Romano è  il risultato dell'erosione  di uno dei tanti  fiumicelli che si versano nel Tevere.  Essa si estende dal  Campidoglio al Palatino. Data la natura paludosa e inospitale della valle del Foro essa è stata utilizzata,  dalla prima età del ferro (IX secolo a.C.) fino agli ultimi decenni del VII, come sepolcreto. Dobbiamo attendere fino a Tarquinio Prisco, che, con la costruzione di un grandioso sistema di fognature  riuscì a bonificare  il fondo paludoso delle valli, per vedere i primi insediamenti. Infatti, quasi contemporaneamente, venne costruita la prima pavimentazione del Foro (intorno al 600 a.C.).  Una delle prime costruzioni fu il Comizio (comitium significa luogo di riunione): antico centro politico della città. Esso occupava approssimativamente l'area oggi compresa tra la basilica Emilia, l'Arco di Settimio Severo, la Curia Iulia e la chiesa di S.Luca. Si trattava di una superficie consacrata dagli auguri e quindi orientata secondo i punti cardinali. Originariamente era uno spazio quadrangolare ma nel corso del III secolo a.C. assunse una forma circolare, con gradinate tutte intorno. Qui si svolse la vita politica e giudiziaria della città dalla fine del periodo regio fino alla tarda età repubblicana.  I primi anni della Repubblica videro la costruzione dei primi santuari: quello di Saturno e quello dei Dioscuri. Successivamente Camillo, vincitore dei Galli, fece costruire  il Tempio della Concordia. Ma il grande sviluppo edilizio del Foro si ebbe più tardi, dopo la fine delle guerre puniche.

 

La capitale dell'impero trasformò in pochi decenni l'aspetto del Foro. Sorsero  nel II secolo a.C.  quattro basiliche: la Porcia, l'Emilia, la Sempronia e l'Opimia e vennero anche ricostruiti i templi della Concordia e dei Dioscuri. La crisi della Repubblica portò ad una restaurazione dell’urbanistica. Le opere apportate da Cesare, da Augusto e da Tiberio trasformarono la piazza del Foro in un complesso  destinato ad esaltare il prestigio della dinastia. Infatti Cesare aveva radicalmente trasformato l'antica piazza: la costruzione del Foro di Cesare comportò la scomparsa del Comizio e dell'antica sede del senato, la Curia Hostilia , sostituita, dalla Curia Iulia. La struttura conferita alla piazza dall'opera di Augusto resterà a lungo immutata e soltanto Domiziano oserà  inserire  la sua gigantesca statua equestre.  Alla fine del III secolo l’area  del Foro fu invasa da costruzioni colossali: le sette colonne onorarie, i monumenti commemoranti il decennale della Tetrarchia e la statua equestre di Costantino. La colonna di Foca, eretta al centro dell'area, chiude la storia del Foro Romano. Il Foro, quindi, costituì in origine un mercato, per poi divenire, man mano che la città acquistava in potenza e ricchezza, il centro della città stessa, luogo di riunioni e comizi, accademia di cultura e d'arte. L'origine del nome "foro" deriva dal latino "fero", cioè "porto", alludendo al fatto che le merci venivano "portate" lì, al mercato, per essere vendute. Dovettero trascorrere molti secoli affinché l'area del Foro torni ad essere nuovamente un mercato, in particolare legato al commercio delle bestie, da cui la nuova denominazione di "Campo Vaccino". Qui si svolgeva la compravendita, come in una fiera, dei bovini e delle pecore. Tutto questo mercato durò fin quando, in epoca napoleonica, iniziarono nel Foro gli scavi.

Il papa Pio, che curò gli scavi, riuscì a far riemergere l'Arco di Settimio Severo, liberandolo dalla terra. Nel 1813 fu sterrata una fra le tante colonne onorarie erette nel Foro, la colonna di Foca. Siccome il Foro Romano non era più un Campo Vaccino, Pio smantellò la fontana-abbeveratoio  costituita da una grande tazza di granito e da un mascherone racchiuso in una conchiglia: la tazza fu trasferita davanti al palazzo del Quirinale, ai piedi dell'obelisco e delle due statue equestri di Castore e Polluce, mentre il mascherone  fu trasferito in piazza Pietro d'Illiria, dove ancora oggi possiamo ammirarlo ad ornamento di un'altra fontana. L'intensa attività edilizia che si aprì con il ritorno della sede papale in Roma, dopo l'esilio avignonese, provocò lo sfruttamento intensivo dei materiali antichi: l'ampia area del Foro si trasformò in una gigantesca e quasi inesauribile cava di marmi e pietre, distruggendo tutti quei monumenti che si erano conservati nei secoli, protetti da una spessa coltre di terra. Questa pratica vandalica finì nel diciassettesimo secolo, forse anche perché terminò la materia prima da prelevare. La liberazione sistematica delle rovine iniziò soltanto cento anni fa, anche se occorre attendere la fine del secolo stesso per liberare praticamente tutta l'area oggi visibile.

1)         IL TEMPIO DI SATURNO

Secondo la tradizione venne iniziata la costruzione verso la fine del periodo regio; il tempio venne completato  all'inizio della Repubblica, e in seguito ricostruito nel 42 a.C con il bottino della guerra di Siria.

Il podio  rivestito di travertino appartiene a quest'ultimo restauro.

Invece  le otto colonne di granito grigio del pronao con capitelli ionici in marmo bianco, l'architrave e il frontone  appartengono a un restauro conseguente all'incendio del 283 d.C. (come si legge nell'iscrizione presente sull'architrave).

Davanti alla facciata era situato un avancorpo (oggi quasi completamente distrutto) avente all'interno un ambiente molto ampio, che molto probabilmente era destinato a sede dell'Aerarium, il tesoro pubblico dello Stato; di questa struttura rimane solamente la soglia della porta che era rivolta verso il Foro prima dell'inizio del podio del tempio.

2)         LA VIA SACRA

Era l'antichissima via di collegamento tra il palatino, il Foro e l'Arce Capitolina. Doveva il suo nome alle funzioni cerimoniali e alle processioni  che venivano attribuite; secondo gli antichi la sacralità della strada deriverebbe dal leggendario patto di pace tra Romolo e Tito Tazio.

Fino all'inizio dell'età imperiale doveva andare con un primo tratto  dal Foro Romano fino alle pendici della Velia . Un secondo tratto in salita, attraversava la Velia.

Dopo l'incendio del 64 d.C. il secondo tratto venne modificato e portato fino all'atrio della Domus Aurea dove sorse il Tempio di Venere e Roma.

3)         IL TEMPIO DI VESPASIANO

Del tempio dedicato a Vespasiano e a suo figlio Tito non rimangono altro che tre colonne corinzie in marmo. L'attribuzione del tempio si è potuta dare grazie a un'iscrizione la cui trascrizione in epoca medievale ha permesso l'identificazione.

Il tempio venne terminato sotto l'imperatore Domiziano; al momento del suo completamento il tempio era provvisto di un pronao con sei colonne di fronte e due sui lati lunghi.

Al di sopra del colonnato è rimasta una piccola parte di architrave decorata con vari strumenti di sacrificio.

4)         I ROSTRI

La struttura è una tribuna degli orafi fatta costruire da Cesare  funzionò per tutta l'età repubblicana e venne demolita all'epoca dei lavori dell'area del Comizio.

Della costruzione di epoca cesariana rimane solamente l'emiciclo situato alle spalle

del podio, mentre la struttura rettilinea appartiene al rifacimento da parte di Au-

gusto.

5)         L’ARCO DI SETTIMIO SEVERO

L'Arco di Settimio Severo venne costruito per celebrare le vittorie ottenute dall'imperatore contro i Parti.

L'arco, completamente rivestito in marmo, è  inquadrato da colonne corinzie impostate su podi; è sormontato da un alto attico su cui si può ancora leggere l'iscrizione dedicatoria.Il podio di ogni colonna era ornato da figure di soldati romani che scortano prigionieri parti, mentre ai lati dell'archivolto centrale sono situate due Vittorie alate.

6)         LA CURIA

Fu costruita da Giulio Cesare e portata avanti da Augusto in sostituzione della più antica Curia Ostilia che fu incendiata. L'aspetto attuale della Curia Iulia deriva dai riaggiustamenti che furono attuati sotto Diocleziano. Attualmente si trovano nella Curia anche i Plutei di Traiano. Il pavimento risuta un rifacimentio dioclezianeo. Sui due lati lunghi erano collocati i seggi dei senatori e alle spalle di essi, lungo le pareti, si aprono tre nicchie dove erano posizionate delle statue onorarie. Sul fondo vi era la pedana della presidenza dove un tempo era collocata la statua della Vittoria  

7)         LA BASILICA DI EMILIA

Fu costruita  sopra un edificio preesistente. In epoca tardo-repubblicana venne restaurata più volte dai membri della gens Emilia e divenne  un monumento che quasi celebrava questa famiglia. Incendiata, venne ricostruita per l'ultima volta. La basilica Fulvia-Emilica è l'unica basilica risalente all'epoca repubblicana che sia giunta fino a noi. In origine la Basilica era a tre navate, ma la Basilica come la vediamo oggi è strutturata in quattro navate.

8)         LA BASILICA DI MASSENZIO

Si tratta di uno dei più grandi monumenti del Foro Romano e uno dei più importanti edifici di età tardo-antica. La costruzione venne avviata da Massenzio sull'area dove in precedenza erano i magazzini  per la lavorazione e conservazione delle spezie; l'opera però venne portata a termine soltanto da Costantino, e infine ristrutturata verso la fine del IV sec. d.C.

Lo schema della basilica è quello classico: tre navate, quella centrale più grande e alta rispetto alle due laterali di uguale dimensione, e scandita da alte colonne di marmo sfortunatamente andate perse ad eccezione di una . All’interno si trovava una statua gigantesca originariamente raffigurante Massenzio ma in seguito adattata per Costantino. La basilica è stata recentemente identificata come la sede della Prefettura Urbana, la più importante fra le cariche della città in età tardo-antica. Di tutto il monumento è rimasta in piedi la sola navata minore settentrionale con le arcate delle volte a botte. Tutto il resto crollò probabilmente già con il terremoto al tempo di papa Leone IV

9)    TEMPIO DI ANTONIO E FAUSINA

Il tempio fu eretto dopo la morte dell'imperatrice e le fu dedicato dal Senato, come ricorda l'iscrizione sull'architrave della facciata . Alla morte dell'imperatore nel 161 il tempio venne dedicato anche ad esso e fu aggiunta una riga soprastante all'iscrizione esistente. All'interno del tempio si insediò la chiesa di San Lorenzo in Miranda. A causa dell'interramento la chiesa venne ricostruita in forme barocche nel 1602 ad opera di Orazio Torriani, innalzandola di sei metri e occupando la cella e le prime colonne del pronao.

10)   IL COLOSSEO

11)   TEMPIO ROTONDO DI ROMOLO

Il tempio edificato nel 300 d.C. è stato il vestibolo della chiesa dei santo Cosma e Damiano. Conserva le porte in bronzo originali  al suo interno contiene il mosaico absidale bizantino.

12)   COLONNA DI FOCA

La Colonna di Foca, era in origine formata dalla colonna stessa e da una  Statua d'oro che la sormontava, dedicata all'imperatore bizantino Niceforo Foca . L'importanza della colonna di Foca risiede nel fatto che è stato l'ultimo monumento in ordine di tempo ad essere costruito all'interno del Foro.

13)   TEMPIO DI GIULIO CESARE

A chiudere la parte politica del Foro Romano è il Tempio dedicato a Giulio Cesare. Il corpo del dittatore, assassinato  nel teatro di Pompeo ove i senatori si riunivano durante la ricostruzione della Curia, fu poi trasferito nel Foro Romano per essere cremato.     
Nel Tempio, al quale si accedeva per mezzo di due scale poste lateralmente al podio, era custodita la statua di Cesare con la testa coronata da una stella a ricordare la cometa che, apparsa dopo la morte del dittatore, ne aveva annunciato la divinizzazione. L'altare circolare posto al centro del podio dovrebbe indicare il luogo esatto in cui avvenne la cremazione.

14)   TEMPIO DI VENERE A ROMA

Venne fatto costruire da Adriano e venne inaugurato  ancora non completo. Il tempio venne eretto su una terrazza artificiale .La cella doppia, costituita da due grandi ambienti attaccati tra loro con le pareti di fondo e aperti con una fila di quattro colonne  tra le ante dei muri perimetrali; una stanza era dedicata alla dea Roma (posta dal lato del Foro), l'altra era dedicata a Venere. L'attuale aspetto delle celle è quello dovuto a un rifacimento sotto Massenzio dovuto ai danni provocati da un incendio.

L'interno, coperto da una volta a botte decorata con cassettoni stuccati, era scandito da due file di colonne di porfido addossate alle pareti arricchite da nicchie per  statue.

La cella meglio conservata è quella dedicata alla dea Roma.

15)   ARCO DI TITO

L'Arco venne costruito dal Senato in memoria dell'imperatore Tito dopo la sua morte .

L'arco nel tempo ha avuto notevoli traversie  ma venne riportato agli antichi splendori grazie ai lavori con integrazioni di travertino.L'arco, a un solo fornice, conserva la maggior parte delle decorazioni dal lato del Colosseo; sulla facciata si possono notare quattro semicolonne in marmo. La decorazione più importante di tutto l'arco è quella posta all'interno.

All'estrema destra si può notare un arco sormontato da due quadrighe: si tratta della Porta Trionfale, situata nel Foro Boario, inizio della cerimonia del trionfo.

Sul pannello di destra dell'Arco si può vedere la quadriga su cui si trova Tito. La volta dei cassettoni  posta al centro dell'arco presenta la raffigurazione di Tito trasportato in cielo da un'aquila.

16)   TEMPIO DI VESTA

Situato nei pressi della Regia, il Tempio di Vesta è stato ricostruito più volte a causa

degli incendi provocati dal fuoco che vi veniva conservato. I resti visibili attualmente appartengono alla ricostruzione avviata da Giulia Domna, la moglie di Settimio Severo.

Grazie ad abbondanti integrazioni in travertino in epoca recente, è stato ricostruito il settore rivolto verso il Foro che riveste un nucleo circolare in opera cementizia.

All'interno vi era un braciere dove veniva mantenuto un fuoco perenne a simboleggiare la dea. Si suppone che ci fosse anche una zona nascosta all'interno del tempio alla quale potevano accedere solo le Vestali.

17)   CASA DELLE VESTALI

La Casa delle Vestali deve la sua attuale forma alla ricostruzione compiuta dopo l'incendio neroniano. In questo restauro l'edificio venne costruito a un livello più alto e con orientamento differente rispetto alla precedente costruzione in seguito sono stati effettuati restauri in età.

L'edificio è costruito intorno a un cortile porticato sui quattro lati con al centro delle fontane, una delle quali è stata successivamente trasformata in una aiuola ottagonale.

Sul lato lungo meridionale vi sono delle stanze che sono state riconosciute come un forno, una cucina e anche un mulino di piccole dimensioni. Al piano superiore, accessibile tramite una rampa di scale situata al centro del portico, erano le stanze dove alloggiavano le Vestali ed erano presenti anche numerosi bagni.; un'altra rampa di scala situata sul lato occidentale scavalca un ambiente absidato che è stato identificato come un luogo di culto dedicato a una divinità romana quasi sconosciuta.

Tutto il lato settentrionale del portico è quasi completamente occupato da basi in marmo su cui sono state collocate alcune delle statue femminili rinvenute durante gli scavi. Tutte le donne raffigurate sono avvolte in ampi mantelli e rappresentano le Vestali Massime, le sacerdotesse poste a capo dell'ordine religioso.

18)   TEMPIO DI CASTORE E POLLUCE

Su un alto podio sorgono le tre colonne corinzie superstiti del tempio dei Dioscuri, ovvero dei due gemelli divini Castore e Polluce. Si ebbero ben due restauri  e un terzo ed ultimo ad opera di Tiberio. Ad esso appartengono i resti monumentali ancora visibili. Sappiamo anche che nel tempio aveva sede l’ufficio dei pesi e delle misure e che vi erano negozi di banchieri: è probabile che questi fossero edificati tra ogni coppia di colonne.

19)   SANTA MARIA ANTIGUA

20)   PALATINO

21)   TEMPIO DI AUGUSTO

22)   BASILICA DI GIULIA

L'edificio più grande del Foro, la basilica Giulia, ne occupa tutto il lato meridionale.    La costruzione dell'edificio ebbe inizio intorno al 54 a.C. per ordine di Cesare e fu completata da Augusto. Andò distrutta a causa di un incendio  ma venne velocemente ricostruita  e venne dedicata ai nipoti di Augusto, i principi ereditari Gaio e Lucio. In seguito la basilica venne restaurata da Diocleziano dopo un altro incendio,  restauro che non alterò l'antico aspetto della costruzione.  La basilica era costituita da una grande aula centrale  circondata sui quattro lati da una doppia fila di portici su pilastri in laterizio e travertino che formavano 5 navate (quelli che si vedono sono stati parzialmente ricostruiti nel secolo scorso). Sul pavimento del portico e sui gradini verso la piazza sono presenti dei graffiti che riproducono statue probabilmente situate nelle vicinanze insieme a numerosi altri ce servivano per il gioco, simili al filetto e a una specie di biliardino con tanto di vaschette allineate.

 

 

 

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